lunedì 13 giugno 2011

Piccolo aggiornamento di stato

Amici,
volevo rassicurarvi sulla ripresa a ritmi più sostenuti della scrittura. Sono a metà del cap.29, un po’ per mie difficoltà personali riguardo la mia famiglia, un po’ perché si tratta di un capitolo molto complesso. Visto che avete atteso tanto, vorrei darvi un aggiornamento ricco, senza doverlo spezzare in un punto delicato per poi proseguire nel prossimo.
Vi ringrazio della pazienza che dimostrate, delle bellissime parole di conforto che mi avete donato, specie privatamente, delle manifestazioni di affetto e di solidarietà per questo brutto periodo che sto attraversando, ma che pare avviarsi a tempi migliori.
So che avete aspettato tanto e mi scuso davvero. Ma vi ripeto: non temete che non lascio nulla di incompiuto.
Un piccolo spoiler dal Pov Bella, nell’attesa del nuovo aggiornamento: 

"«Non ha mai preso un aereo, giusto?» domanda con un sorriso.

Scuoto il capo, sospiro: «No».

«Un po’ di entusiasmo è normale, non credi? Dovresti lasciarti contagiare da lui, sei troppo sulle tue. Il viaggio fino a Chicago diventerà un incubo …» commenta con snervante pacatezza.

Attendo di avanzare un po’ nella fila, fin quasi al primo scalino, per avere il tempo di ricacciare in gola la risposta acida sulla mia presunta – ma nemmeno poi tanto – rigidità da tipica guastafeste che rovina la scampagnata a tutti e mi volto nuovamente verso di lui, tenendo bene Andy dall’altro lato: «L’entusiasmo è davvero l’ultima delle mie emozioni in questo momento. Sai quanti aerei sono precipitati quest’anno?»

L’occhiata che mi riserva non è beffarda, né canzonatoria, bensì concentrata: «Vuoi il numero o ti basta la statistica?»

Lo fisso irritata: «Io lo conosco il numero, mi chiedevo se lo sapessi tu».

«Isabella» inizia con tono paternalistico «se tu prendessi un aereo ogni giorno della tua vita, ci sarebbe una possibilità su cinquemila che possa precipitare. La percentuale è davvero bassa, ti assicuro. Hai più rischio di incorrere in un incidente domestico che di salire su questo velivolo» e con il capo accenna all’aereo che incombe su di noi.

«Caro avvocato» rispondo con un sorriso agghiacciante «se sull’aereo ci sale mio figlio, ti assicuro che una possibilità su cinquemila è un numero fin troppo elevato. E, poi,» proseguo alzando il mento in alto con sfida «le tue nozioni sono errate. La statistica precisa è superiore all’un percento, se proprio vogliamo fare i saputelli …»

Inarca fastidiosamente un sopracciglio in su, e la sua espressione sfiora quasi la vetta della saccente incredulità.

Una roba da far perdere la pazienza anche a Giobbe.

E, poi, subentra l’implacabile movimento della mascella e devo sforzarmi davvero parecchio per distogliere gli occhi da quelle labbra succulente che si sporgono per un istante e poi si distendono in un mezzo sorriso destabilizzante, prima che parole carezzevoli sfiorino il mio orecchio sinistro e il suo respiro si infranga contro la mia guancia: «Dì la verità … ieri hai trascorso la serata a documentarti su internet».

Grazie a tutti voi :*****